Per quanto riguarda i FANS il principale disturbo è rappresentato dall'intolleranza gastrica. Questa evenienza è di osservazione piuttosto rara nel bam¬bino, soprattutto se si ha l'avvertenza di far assumere il farmaco a stomaco pieno. Una tossicità per il fegato (che si manifesta con aumento delle trarnsaminasi) è discretamente frequente con l'aspirina mentre è di osservazio¬ne rara con gli altri FANS. Altrettanto rara è un'ipersensibilità ai FANS. il methotrexate può presentare una tossicità sia acuta che cronica ma, nel complesso, è ben tollerato. È importante somministrarlo in una sola dose settimanale perché il frazionamento della posologia in più dosi settimanali è associato ad una maggiore incidenza di effetti collaterali. Gli effetti colla¬terali gastrointestinali sono relativamente frequenti e comprendono nausea, vomito, talora diarrea e stomatite. È necessario un controllo mensile degli esami ematici: si possono verificare leucopenia (diminuzione del valore dei globuli bianchi) e piastrinopenia (rare) e aumento delle transaminasi (abba¬stanza frequente). Le alterazioni si correggono con la sospensione del far¬maco. La supplementazione con acido folinico riduce considerevolmente l'incidenza della tossicità epatica senza influenzare l'efficacia del tratta¬mento.
Discretamente tollerata è anche la salazopirina: nausea, cefalea e vertigini sono gli effetti collaterali più comuni. Rash cutanei sono abbastanza fre¬quenti. La possibile insorgenza di leucopenia, piastrinopenia e ipertransa¬minasemia rende necessario un controllo mensile di questi esami.
La terapia steroidea prolungata nel tempo e a dosi elevate può comporta¬re inibizione dell'accrescimento, osteoporosi, obesità conseguente all'au¬mento dell'appetito, smagliature cutanee, irsutismo. È importante quindi prescrivere il trattamento steroideo in modo oculato tenendo conto di tutti questi fattori di rischio e, appena possibile, scalare la posologia.
L'infiltrazione intrarticolare di steroidi può raramente causare atrofie cuta¬nee o calcificazioni intra o periarticolari, in genere asintomatiche. Nella grande maggioranza dei casi il trattamento farmacologico va prose¬guito per lungo tempo poiché l'AIG, come abbiamo detto sopra, è caratte¬rizzata da un decorso cronico con ricorrenti riesacerbazioni della sintoma¬tologia. Inoltre all'inizio del trattamento è impossibile prevedere il tipo di risposta alla terapia e quindi definire per quanto tempo essa dovrà essere assunta. In generale la sospensione di un trattamento viene presa in considerazione davanti ad una remissione completa e persistente della malattia.
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