Benvenuto nel Blog della LES

Ciao, sono il papà di una ragazza alla quale, nel 2002, è stata diagnosticato il Lupus Eritematoso Sistemico (LES). Con questo blog spero di potere aiutare qualcuno che sta attraversando questa brutta esperienza cercando di supportarlo, per quanto mi è possibile, a superare le difficoltà quotidiane e burocratiche che ho già dovuto affrontare io in passato. Un augurio di cuore a tutti. Se qualcuno vuole contattarmi direttamente può utilizzare l'indirizzo pepo1405@libero.it

Le informazioni fornite sono a scopo divulgativo e non intendono in alcun caso sostituire le indicazioni che possono essere ottenute direttamente da un medico che valuti il singolo caso. Inoltre le indicazioni relative a farmaci, procedure mediche o terapie in genere hanno un fine unicamente illustrativo e non possono sostituirsi alla prescrizione di un medico.

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mercoledì 3 marzo 2010

Lupus e scuola 2

Verso la metà di gennaio dell'anno di frequenza della prima media, scendendo dalle scale della scuola, mia figlia prendeva una banale "storta". La ragazza non sentiva forte dolore e, forse anche per paura di un nuovo ricovero o per la quantità di corticone che aveva in corpo, non voleva essere portata in ospedale ma, ora di sera il piede sembrava "un melone blu" e siamo stati costretti ad andare in pronto soccorso. Diagnosi di dimissione: "frattura del malleolo con prognosi di 30 gg salvo complicazioni". Ovviamente a causa delle abbastanza numerose assenze precedenti e dei discorsi di alcuni insegnanti la ragazza ha continuato a frequentare la scuola ovviamente facendo "traslocare" la sua classe dal primo piano al piano terra. Durante il periodo di prognosi era stata programmata anche una visita di controllo presso l'ospedale Gaslini di Genova. Abbiamo quindi dovuto organizzare il viaggio munendoci di carrozzina in quanto gli spostamenti all'interno dell'ospedale genovese non sono tra i più agevoli nel caso di difficoltà di deambulazione. Durante il controllo abbiamo appurato che l'assunzione di dosi elevate di farmaci cortisonici poteva causare fragilità ossea che, all'inizio della cura , non ci era stata prospettata in alcun modo. A questo punto ci siamo dovuti fare rilasciare un certificato da un ortopedico per l'esonero parziale per la materia di educazione fisica in quanto c'era il rischio che alcuni esercizi potessero provocare lesioni scheletriche alla ragazza. Intanto, su consiglio degli specialisti e di una associazione genovese, inoltravamo le pratiche all'ASL di Varese per avere diritto all'invalidità della bambina (legge 104). Al termine della prognosi per la frattura tutto sembrava procedere per il maglie ma, proprio durante una lezione di educazione fisica, la ragazzina riportava una lesione ai legamenti con 40 gg. di prognosi che la costringeva a portare un tutore alla gamba. In questo periodo veniamo anche convocati dall'ASL per la visita collegiale. Esito della visita NEGATIVO e quindi ci viene negata l'invalidità. Stupiti per il risultato della visita abbandoniamo temporaneamente l'idea di ricorsi (errore molto grave da parte nostra) per occuparci della salute figlia che, nel frattempo guarisce anche dal problema ai legamenti e giunge così alla fine del primo anno di scuola media. Durante le vacanze estive la ragazzina inizia a frequentare l'oratorio ma, anche qui iniziano le difficoltà di "convivenza con i raggi solari". E' molto difficile fare capire ad una ragazzina di 12 anni che, mentre i suoi amici giocano, corrono e si divertono sotto il sole lei dovrebbe rimanere sotto le piante da sola a gurdare tutti gli altri. Cerchiamo quindi di coprirla con abiti leggeri ma a lunghi e la spalmiamo con creme solari a protezione totale. Nel frattempo cerchiamo di sensibilizzare i genitori di alcune sue amiche per fare capire la situazione ai loro figli e stare vicino a nostra figlia. I risultati non sono dei migliori ma alla fine passa anche l'estate e si ritorna a scuola.