Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia autoimmune sistemica molto variabile sia nel suo decorso che nelle sue manifestazioni cliniche e caratterizzata dalla presenza di numerosi autoanticorpi e di svariate anomalie immunologiche.
La sua esatta frequenza è sconosciuta; si ritiene che in età pediatrica abbia una incidenza di 0.6/100.000. La malattia è nettamente più frequente attorno alla pubertà e colpisce di preferenza il sesso femminile.
L'eziologia è sconosciuta. Il LES è considerato il prototipo delle malattie autoimmuni sistemiche, ovvero condizioni in cui l'organismo elabora una risposta immune diretta contro i suoi stessi componenti.
Non è una malattia ereditaria. Esistono tuttavia fattori genetici predisponenti. li LES, come le altre malattie autoimmuni, è la conseguenza dell'interazione di fattori genetici con fattori ambientali (infezioni in particolare).
Le manifestazioni cliniche del LES nel bambino differiscono poco da quelle osservate nell'adulto per cui i criteri diagnostici per la malattia sono gli stessi nel bambino e nell'adulto. Una differenza importante, sia per la malattia che per la sua terapia è che colpisce un organismo in accrescimento.
Le manifestazioni cliniche sono molto variabili e dipendono dall'organo o dall'apparato interessati.
Oltre alla febbre, presente nella maggior parte dei casi, i sintomi che più frequentemente compaiono all'esordio sono le manifestazioni cutanee e l'artrite. In circa il 50% dei bambini è presente il caratteristico eritema a farfalla, che si estende dagli zigomi "facendo ponte" sul naso e risparmiando le pieghe nasolabiali; altre manifestazioni cutanee a livello del viso, degli arti e del tronco, sono rappresentate da macchie eritematose rilevate, lesioni nodulari, vescicolari o bollose. Nel 20% dei casi si verificano ulcerazioni a livello del cavo orale. Una caratteristica presente in circa il 40% dei casi è la fotosensibilità, per cui le manifestazioni cutanee peggiorano in seguito all'esposizione al sole. Un'artrite di una certa entità è presente all'esordio nel 40-60 % dei bambini. Il carattere distintivo dell'artrite lupica è l'assenza di erosione articolare e di distruzione cartilaginea, per cui non si verificano deformazioni. II sintomo cardiovascolare più frequente è la pericardite, più rare sono le miocarditi. Un modesto grado di interessamento renale è probabilmente presente in tutti i bambini ma una nefrite clinicamente evidente si osserva in circa il 75% dei casi. In generale l'interessamento renale tende a manifestarsi nei primi 2 anni di malattia ma talora la sua comparsa può essere anche ritardata. Il LES può anche dare manifestazioni neurologiche come cefalea e convulsioni. La prognosi della malattia dipende soprattutto dall'interessamento renale e cerebrale.
Il decorso del LES è cronico ed è solitamente caratterizzato da una alternanza di fasi di relativa inattività e di acuzie.
La diagnosi è clinica e si basa sulla presenza di segni di interessamento di più organi o apparati associati a caratteristiche anomalie di laboratorio come la presenza di anticorpi antinucleo e soprattutto di anticorpi antiDNA nativo e di ipocomplementemia.
I corticosteroidi sono la terapia di base del LES, ma il loro impiego, il dosaggio e le modalità di somministrazione variano in rapporto con la gravità della malattia.
Gli antimalarici (idrossiclorochina) esercitano un'azione benefica soprattutto sulle manifestazioni cutanee. Gli immunosoppressori sono da utilizzare sia nelle situazioni cliniche particolarmente gravi sia quando sono necessarie dosi troppo alte di steroidi per controllare la malattia; in particolare si utilizzano la ciclofosfamide e l'azatioprina.
Tutti i corticosteroidi sono gravati da pesanti effetti collaterali se la loro somministrazione è protratta nel tempo a dosaggi medio alti. Oltre all'obesità, alle smagliature cutanee, all'ipertensione, alla miopatia steroidea particolare attenzione va posta, in età pediatrica, all'osteoporosi e al ritardo di crescita. Anche la ciclofosfamide possiede purtroppo vari effetti collaterali tra cui perdita di capelli, nausea, vomito, anoressia, aumento degli enzimi epatici, riduzione del numero di piastrine e globuli bianchi, cistite emorragica, insorgenza di sterilità e aumento del rischio di neoplasie.
L'azatioprina può dare effetti collaterali a carico dell'apparato gastrointestinale, effetti tossici su fegato, polmone, cute e midollo. Gli antimalarici possono causare soprattutto una tossicità retinica.
La frequenza e il tipo di controlli clinici, ematochimici e strumentali dipenderà dall'aggressività della malattia e dal tipo di terapia seguita. In effetti in tutti i casi è necessario eseguire periodici controlli clinici in cui, accanto ad un attento esame generale, si esegue un esame del sangue (emocromo, funzionalità epatica e renale, indici di flogosi, complemento, autoanticorpi) ed un esame urine. Qualora il bambino assuma farmaci di fondo (immunodepressori) sarà necessario eseguire periodicamente esami emato-chimici per la valutazione della funzionalità epatica e renale e dell'emocromo; nel caso in cui assuma idrossiclorochina (Plaquenil) sarà invece necessario eseguire periodiche visite oculistiche.
Il LES è caratterizzato da periodiche riaccensioni e remissioni e il suo decorso è cronico con possibilità in ogni momento di una riacutizzazione della malattia.
In corso di terapia con agenti immunosoppressivi (steroidi, ciclofosfamide, azatioprina ecc.) è necessario rimandare le vaccinazioni che utilizzano antigeni vivi modificati (antirosolia, antimorbillo, antiparotite, antipolio tipo Sabin, antiinfluenzale). Non vi è invece controindicazione all'utilizzo di vaccini costituiti da anatossine (antitetanica, antidifterica), da virus uccisi (antipolio tipo Salk) o vaccini ottenuti con le tecniche di ingegneria genetica (antiepatite B, antipertosse). È tuttavia possibile che queste vaccinazioni siano meno efficaci.
La prognosi della malattia è molto variabile secondo la gravità della malattia. Un tempo il LES era una malattia molto pericolosa ma l'impiego dei cortisonici e degli immunosoppressori ne hanno radicalmente migliorato la prognosi. Questa è oggi variabile e dipende essenzialmente dalla gravità della sintomatologia e dalla sua risposta al trattamento.
Qualunque tipo di vacanza; bisogna tuttavia sottolineare il pericolo derivante da una eccessiva esposizione solare. Oltre che un peggioramento delle manifestazioni cutanee, si può verificare un aggravamento dei sintomi sistemici; è quindi necessario evitare di esporsi al sole nelle ore più calde e fare largo uso di creme antisolari a blocco totale.
La dieta deve essere ben bilanciata, a maggior ragione nei soggetti in età evolutiva.
La dieta diventa importante per i pazienti che assumono steroidi in quanto tra gli effetti collaterali del cortisone vi è l'aumento dell'appetito con conseguente tendenza all'obesità; pertanto in questi casi sarà importante evitare l'introduzione eccessiva di grassi e carboidrati.
Bisogna infine ricordare che il bambino deve condurre una vita normale e quindi frequentare regolarmente la scuola.
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